Perché scrivo per il teatro
Appunti sparsi di un drammaturgo italiano contemporaneo
Cos'è una commedia teatrale? E’ quel genere letterario che ha fatto conoscere il teatro italiano nel mondo, con la Commedia dell’Arte prima, con la riforma di Goldoni e con i Nobel a Pirandello e Fo.
Cos’è una commedia teatrale? E’ quel genere letterario che in Italia è considerato minore, di serie B, vuoi mettere la grandezza di un dramma?
Scrivere una nuova commedia? E’ già stato scritto tutto, è già stato detto tutto. Ma non è vero. Una commedia nuova è una cosa nuova che si mette nel mondo e che prima non c'era. E' un'azione e tutte le azioni innescano delle reazioni.
Un commedia originale. Dal punto di vista etimologico, qualunque commedia, se non è copiata è originale. Noi vogliamo commedie belle, appassionanti, sorprendenti.
Preferisco scrivere per il teatro che per la televisione.
In televisione è davvero tutto finto. Talmente finto da voler far credere agli spettatori che sia vero. Non mi piace questa cosa. E’ come assistere a un gioco di prestigio senza sapere di avere di fronte un prestigiatore: in televisione gli spettatori non vedono i tecnici, le luci, le videocamere, gli autori, la regia, il montaggio, le pressioni politiche.
Lo scopo della televisione qual è? Vendere. Vendere prodotti, vendere idee, vendere ideologie, vendere fazioni, etc. In televisione i soldi che girano sono tanti.
In teatro invece la finzione è talmente finta, c'è perfino una scenografia di cartapesta, da non voler neanche sembrare vera, quindi riesce a essere davvero vera.
In teatro non ci sono molti soldi, e allora cosa si vende? La bravura degli artisti e magari qualche idea o ideologia, ma senza trucchi, ad armi pari con gli spettatori.
La scrittura per la televisione, per i podcast, per i contenuti web. Tutto viene filmato, registrato e sarà così per sempre. Sempre e solo quel tono, quel gesto, quella luce. Il testo è vivo ma è morto.
Il testo teatrale invece è sempre vivo, sempre diverso, lo stesso personaggio può avere una moltitudine di volti, voci, corpi.
Se guardo un video con una mia sceneggiatura so già quello che troverò. Se vado a vedere un mio testo in teatro non so cosa troverò. L'umore del pubblico e di chi è in scena. L'atmosfera. L'energia. Gli errori, le improvvisazioni. La vita: sempre diversa, imprevedibile.
Ho scritto dei racconti che hanno ricevuto dei premi e un romanzo che ripudio. Un libro te lo leggi da solo, è una fantastica esperienza solitaria e intima.
Ma il teatro è esperienza condivisa, energia che contagia, vicinanza di corpi con sconosciuti.
Dietro i personaggi di un testo teatrale ci sono delle persone, che hanno paura prima di entrare in scena e godono quando lo spettacolo funziona.
Dietro i personaggi di un romanzo o di un racconto non c'è nessuno che ha paura di essere letto.
C'è solo un generico autore, che sta sempre in ansia per tutti i suoi personaggi, in qualunque forma esistano.
Cosa vuol dire essere un drammaturgo italiano? Io mi considero un drammaturgo Terrestre, quindi cerco di scrivere per il pubblico della Terra.
Ma mi piace raccontare l’Italia? Sì molto, in Scambio di persona all’italiana o Volevo solo cambiare il mondo ho raccontato da autore italiano storie italiane.
Ho scritto commedie che hanno avuto successo, hanno vinto premi, sono state tradotte e rappresentate anche all’estero. Se 38 giorni per cambiare vita ha avuto successo in Albania o Ti presento papà in Polonia, culture quindi molto diverse da quella italiana, allora vuol dire che sono universali, che sono terrestri, che parlano dell’essere umano all’essere umano.
Credo che essere un autore contemporaneo significhi raccontare cosa succede oggi. Ma cos’è il contemporaneo? Cos’ è un testo teatrale contemporaneo? Oggi è così diverso da ieri? L’essere umano è sempre lo stesso? Stessi conflitti, stessi desideri, stesse paure?
Sì, siamo sempre gli stessi. No, non siamo sempre gli stessi. Non siamo più gli stessi dopo il fuoco, dopo i telefoni, dopo internet, dopo gli aerei, dopo la granita siciliana.
Goldoni, per esempio, era contemporaneo? Sì, ha scritto commedie di grande successo quando era in vita.
Goldoni è contemporaneo? Sì, ha un grande successo anche oggi.
Una mia commedia come La mia famiglia on line è contemporanea perché parla di isolamento sociale dovuto alla tecnologia? O perché usa un linguaggio contemporaneo? O perché è scritta da un contemporaneo? Ha vinto il Premio Campanile, un premio contemporaneo, assegnato da una Giuria contemporanea. Achille Campanile è contemporaneo?
Ti presento papà invece racconta in modo brillante temi antichi come l’essere umano: il tradimento, la menzogna, la prostituzione, la famiglia. Eppure è contemporanea. Perché vengono usati i telefoni? O perché questa storia assorbe millenni di letteratura e trova una nuova espressione del conflitto?
E 38 giorni per cambiare vita? In questa commedia è contemporanea l’idea di poter mollare tutto e rifarsi una vita da un giorno all'altro? E’ contemporanea la precarietà lavorativa e sentimentale? E' contemporanea l'idea di una banca che ruba i soldi ai correntisti? Terenzio avrebbe potuto scrivere questa commedia?
Una drammaturgia come Ecce lupo racconta un tema antico, il rapporto con il lupo, ma in modo contemporaneo, perché le cose in Italia sono cambiate: fino a poco tempo fa ai lupi si poteva sparare, per esempio, e non esisteva né una cultura animalista né una cultura di studio e tutela dell’ecosistema come la intendiamo oggi.
Un testo teatrale contemporaneo è più veloce di un testo teatrale non contemporaneo? Un testo che parla del passato è contemporaneo? E un testo che parla del futuro?
Commediografo o drammaturgo? Una distinzione tutta italiana.
Mi piace essere definito commediografo? Sì.
Mi piace essere definito drammaturgo? Sì.
Mi piace non essere definito? Sì.